Fabio Donatantonio

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Software Developer / Adjunct Professor

Ipertesti, ipermedia e multimedialità

Le origini

Il concetto di rete e condivisione esiste già dalla fine degli anni ‘60, ma solo nei primi anni ‘90 un gruppo di ricercatori del CERN di Ginevra, capitanati da Tim Berners-Lee, Robert Cailliau e Carl Barker cercarono di realizzare il progetto di rendere pubblicamente accessibili documenti di testo interconnessi tra loro e con file di suoni e immagini.
Nonostante fossero fisici gli inventori del web ebbero un’idea di natura profondamente “umanistica”: scrivere, scambiare, archiviare e organizzare informazioni.
Un ipertesto quindi è un tipo di strutturazione delle informazioni in forma non necessariamente unilineare, tipica del mondo digitale, in cui i singoli blocchi di informazione (“nodi”) sono collegati tra di loro da legami (“links”).

Ipertesto

La caratteristica principale di un ipertesto è che la lettura può svolgersi in maniera non lineare: qualsiasi documento della rete può essere “il successivo”, in base alla scelta del lettore di quale link (o parola chiave) usare.
Nonostante ciò le somiglianze tra un ipertesto e un testo a stampa di carattere erudito sono più numerose di quanto si pensi.
Nei testi a stampa i sommari, gli indici analitici, i rimandi interni a note di approfondimento e ad apparati iconografici, come anche i rimandi esterni ad altri testi costituiscono altrettanti legami ipertestuali.
L’ipertesto deve il suo successo grazie al fatto che riflette meglio il nostro modo di pensare e il modo in cui funziona il nostro cervello. Di conseguenza non è da vedersi come una tecnologia, ma semplicemente un modo efficiente e logico di organizzare l’informazione.

Le strutture compositive dell’ipertesto.

Come detto le strutture che compongono un ipertesto sono:
il nodo;
il legame;
le mappe di navigazione.

Il nodo ipertestuale è uno spazio di informazione che si identifica con lo schermo del computer e può contenere dati e informazioni di varia natura. La dimensione del nodo dipende esclusivamente dalla volontà dell’autore e comporta scelte di segmentazione o
modularizzazione dell’informazione che si sta organizzando.
Creare informazione modularizzata significa determinare i confini al flusso del discorso, ritagliando il testo in insiemi e sottoinsiemi tematici.
Il link (o legame) è una struttura di collegamento che unisce con estrema facilità e rapidità nodi diversi dell’ipertesto, permettendo in questo modo al lettore la possibilità di esaminare i contenuti secondo un modello di lettura esplorativa.
La mappa di navigazione è un nodo speciale che contiene la rappresentazione grafica di tutti i nodi dell’ipertesto.
Il lettore può utilizzare questo strumento per orientarsi, evitando così fenomeni di disorientamento e allo stesso tempo per muoversi più agevolmente all’interno della rete di nodi e legami. La mappa in definitiva può identificarsi come una sorte di indice o menu che raccoglie i link ai vari nodi.

Non sequenzialità e multilinearità dell’ipertesto.

Il carattere non sequenziale dell’ipertesto non esclude una sua particolare forma di linearità.
Negli ambienti ipertestuali si procede per scelta del lettore che seleziona, secondo i suoi criteri di curiosità e di conoscenza, percorsi di lettura associativa, in taluni casi neanche prevedibili dallo stesso autore che li ha predisposti.
Il risultato di questo attraversamento rimane comunque una linea sulla quale si collocano in successione i nodi di testo, così come vengono ordinati dall’azione del singolo lettore. Per questo motivo si può parlare di multi-linearità dell’ipertesto.

Dall’ipertesto all’ipermedia.

In origine l’ipertesto era composto esclusivamente da una serie di testi e conseguenti link di collegamento.
Ciascun testo era organizzato in maniera semplice, solitamente un titolo e quindi il testo nel quale comparivano di tanto in tanto riferimenti ad altri testi raggiungibili attraverso l’utilizzo delle parole evidenziate.
Lo sviluppo sempre maggiore della tecnologia informatica e la conseguente progettazione e realizzazione di strumenti per la visualizzazione dei contenuti ha permesso l’evoluzione degli ipertesti verso la multimedialità.
Grazie al moderno PC si è automatizzato il passaggio da un documento all’altro e il proliferare di interfacce grafiche ha dato vita a numerosi ipertesti con un livello di interattività sempre maggiore.
Basti pensare che oggi qualunque ipertesto è multimediale perché oltre che a contenere e organizzare informazioni testuali, ingloba al suo interno immagini, suoni, video e animazioni.
Un’ipermedia non è altro che l’evoluzione naturale degli ipertesti verso il mondo web che attualmente ci circonda, composto non solo da testo ma da numerosi oggetti multimediali.

Ipermedia
Fabio Donatantonio

Fabio Donatantonio. Analista e sviluppatore full-stack di applicazioni web in linguaggio PHP. Professore a Contratto per le cattedre di Fondamenti di Informatica e Archivistica Digitale presso Università degli Studi eCampus. Dal 2008 curatore del sito www.donatantonio.net, da sempre appassionato di programmazione, mare, sigari e... musica.

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